Il Capodanno giapponese, o Shōgatsu, non è completo senza un’attenzione particolare alla tavola e alla convivialità familiare. Le tradizioni culinarie e i momenti trascorsi in famiglia non sono solo un piacere per il palato, ma portano con sé significati profondi legati alla fortuna, alla longevità e alla prosperità. In questo articolo esploreremo i piatti simbolici dello Shōgatsu e le usanze che rendono questa festività un momento di unione e gratitudine.
Come abbiamo già visto nel precedente articolo sul Natale, il Capodanno - o Shōgatsu - è una delle celebrazioni più importanti del Paese, caratterizzata da momenti di intensa spiritualità, ma è anche la festa realmente dedicata al tempo da trascorrere in famiglia, con lo scambio di doni e gli immancabili momenti di gioco e convivialità. Come in ogni altra parte del mondo, il cibo ne è un protagonista assoluto, utile a dare ristoro dopo le intense pulizie di fine anno, ma anche nucleo indispensabile di unione familiare e portatore di buoni auspici per il Nuovo Anno. Scopriamo insieme i piatti tipici di questo periodo e il loro significato.
Toshikoshi Soba: Il piatto della transizione
L'ultimo giorno dell'anno in Giappone prende il nome di ōmisoka ed è tradizione, la sera del 31 dicembre, consumare il Toshikoshi Soba, un piatto composto da spaghetti di grano saraceno, brodo caldo di dashi e salsa di soia, guarnito con cipollotti verdi e spesso altri ingredienti gustosi quanto beneaugurali, come i gamberi in tempura. Come indica il suo nome, composto dai kanji toshi (年, letteralmente anno) e koshi (越し, passare o attraversare), questa pietanza simboleggia la transizione dall’anno vecchio al nuovo; sono, perciò, i soba che servono per entrare nel nuovo anno sotto i migliori auspici. La lunghezza dei spaghetti, infatti, rappresenta la longevità, mentre la loro consistenza sottile e facile da spezzare simboleggia il taglio dei legami con le difficoltà del passato. È un piatto semplice, ma carico di significato, che invita a iniziare il nuovo anno con un cuore leggero e libero dalle preoccupazioni (a patto, però, di essere rigorosamente consumato prima dello scoccare della mezzanotte!)
Osechi Ryōri: Il banchetto della fortuna
L’Osechi Ryōri rappresenta, invece, il cuore della cucina del Capodanno giapponese. Si tratta di un insieme di piatti tradizionali, preparati con cura e disposti in contenitori laccati chiamati jubako, simili a bento ma più raffinati. Ogni piatto dell’Osechi ha un significato simbolico, legato a desideri di prosperità, salute e felicità per l’anno nuovo. I kuromame (fagioli neri dolci), ad esempio, simboleggiano la salute e la dedizione al lavoro; le kazunoko (uova di aringa) sono immagine della fertilità e della prosperità familiare; il kuri kinton, un impasto dolce di purea di patate docli e castagne, per il suo colore giallo dorato proprizia il benessere materiale; gli ebi (gamberi) sono un augurio di longevità, perché il loro corpo curvo ricorda un anziano piegato dal tempo, mentre il datemaki (frittata dolce arrotolata), per via della somiglianza con un rotolo di pergamena, rappresenta il sapere e la cultura. Il tutto sarà accompagnato da birra o sakè, freddo o caldo, secco o con note dolci e fruttate a seconda delle pietanze.
Tradizionalmente, l’Osechi viene preparato prima del Capodanno, permettendo alle famiglie di trascorrere i primi giorni dell’anno senza dover cucinare, in modo che questo momento di riposo sia un viatico all'armonia domestica che si spera caratterizzerà il nuovo anno.
In questi giorni di festa è anche comune mangiare cibi pregiati, come sushi, manzo wagyu, aragosta o frutti di mare, né possono naturalmente mancare i dolci come mochi (dolci a base di riso glutinoso), dorayaki (dolci composti da due piccoli pancake farciti di confettura di fagioli azuki) e yokan (una gelatina di fagioli azuki).
Otoshi-dama: I regali per i più piccoli
Tra le tradizioni familiari più amate c’è quella degli otoshi-dama, buste contenenti denaro, regalate ai bambini da parenti e amici. L'entità del regalo varia, in realtà, in base all'età del ricevente, dal momento che spesso i parenti (soprattutto anziani) e gli amici di famiglia proseguono questa tradizione fino agli anni delle scuole superiori e addirittura dell'università. Le banconote, ripiegate in tre parti, vengono consegnate all'interno di bustine di carta decorate, spesso accompagnate da parole di incoraggiamento, trasformando così questo semplice dono in un momento di connessione tra generazioni.
Giochi e divertimento: La leggerezza dello Shōgatsu
Lo Shōgatsu è anche - e soprattutto - un’occasione per rilassarsi e divertirsi in famiglia. Tra le attività tipiche, oltre alla visione dei tradizionali spettacoli televisivi di fine anno, ci sono il karuta e l'hanetsuki. Il primo è un gioco di carte che combina memoria e velocità, ispirato alla poesia classica giapponese. L'hanetsuki, invece, è un gioco simile al badminton, che consiste nel colpire una pallina (fatta col seme di una pianta, a cui viene attaccata una piuma) con una piccola racchetta chiamata hagoita. Il significato simbolico è quello di disperdere le negatività dell'anno e pregare per la salute e la crescita dei bambini. La popolarità di questo gioco, largamente praticato soprattutto dalle ragazze fin dall'antichità, in anni recenti è nettamente diminuita, mentre la pagaia di legno utilizzata per giocare è divenuta un prezioso oggetto da collezione. Accanto a quelle economiche tuttora in commercio, usate per i giochi in famiglia, si trovano infatti anche hagoita finemente decorate, come quelle protagoniste del mercato che si tiene ogni anno, a dicembre, presso il tempio Sensō-ji ad Asakusa, a Tōkyō.
Un Capodanno dal sapore unico
Il termine Shōgatsu indica in Giappone non solo il primo giorno del nuovo anno, ma un periodo di festa che di solito va dal 1 al 3 gennaio, prolungandosi a volte fino al giorno 7. Non sorprende che un momento così importante sia arricchito da una moltitudine di tradizioni, cibi e usanze che sarebbe difficile anche solo elencare in maniera completa. Seppur in maniera parziale ed incompleta, però, già questa nostra semplice trattazione può rendere l'idea di come il cibo e le celebrazioni familiari dello Shōgatsu rappresentino un perfetto equilibrio tra tradizione e convivialità. In questa atmosfera ogni piatto, ogni dono e ogni momento trascorso insieme acquista un significato che va oltre l’apparenza e che parla al cuore di gratitudine, rinnovamento e speranza.
Nel prossimo articolo, esploreremo una delle più belle tradizioni del nuovo anno nipponico: il Kakizome, la tradizione di scrivere i primi ideogrammi dell’anno (e come i Giapponesi interpretano i nuovi inizi attraverso l’arte della calligrafia). Nel frattempo auguri di un 2025 ricco di salute, fortuna e soprattutto significato a tutti!
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