Tra le tante tradizioni che caratterizzano il Capodanno giapponese, il Kakizome si distingue per la sua combinazione di riflessione personale e arte. Questa usanza, letteralmente "la prima scrittura", consiste nel tracciare i primi caratteri dell’anno su carta, usando pennello e inchiostro, per esprimere desideri e obiettivi per il futuro. È un momento di raccoglimento e creatività che invita a dare forma ai propri sogni attraverso l’antica arte della calligrafia.
Le origini del Kakizome
Il Kakizome ha radici antiche, risalenti al periodo Heian (794-1185), quando veniva praticato dalla corte imperiale come atto cerimoniale. Inizialmente, si trattava di poesie o frasi scritte per invocare un buon raccolto o la prosperità dell’anno nuovo. Con il tempo, questa tradizione si è diffusa anche tra il popolo, trasformandosi in un rito personale che riflette desideri e speranze. Ai nostri giorni, il Kakizome è considerato un’occasione per concentrarsi sulle proprie aspirazioni e iniziare l’anno con chiarezza d’intenti.
Il rituale del Kakizome
La pratica del Kakizome si svolge generalmente il 2 gennaio. Per molti, è questo un momento di calma e raccoglimento dopo le celebrazioni familiari, in cui riflettere su ciò che si desidera dall’anno nuovo.
Il rituale prevede l’uso di un set da calligrafia tradizionale. Questo dovrebbe comprendere un pennello con setole di crine di cavallo, una barretta di inchiostro solido composto da fuliggine di pino, una pietra per macinare l’inchiostro e carta speciale washi. Inoltre, per diluire l’inchiostro anticamente si utilizzava la prima acqua prelavata dal pozzo a Capodanno, ma al giorno d’oggi ci si può accontentare di un buon pennello da calligrafia e normale inchiostro di china per Belle Arti.
Dopo aver predisposto tutto il materiale necessario, si passa alla scelta del tema, decidendo quale parola o frase sia la più indicata per rappresentare i propri desideri o obiettivi. Alcuni esempi comuni includono caratteri come 幸 (Kō, Felicità), 夢 (Yume, Sogno), 健 (Ken, Salute). 希望 (Kibō, Speranza) o 平和 (Heiwa,Pace). E finalmente, si passa alla fase di scrittura vera e propria, usando gesti fluidi e consapevoli per tracciare i caratteri prescelti.
In alcune regioni, i fogli vengono successivamente bruciati in un rituale chiamato Sagicho, il 14 gennaio, perché si crede che il fumo porti i desideri scritti fino al cielo, per far sì che si avverino.
Un rito che guarda al futuro
L’atto stesso di scrivere è un momento meditativo, che aiuta a focalizzarsi sul significato delle parole, senza dimenticare la centralità della calligrafia come elemento di autoanalisi, ben indicato dal comune detto “sho ha hito nari” (書は人なり), che potremmo tradurre con “la calligrafia è la persona”. Il Kakizome non è solo un’espressione di desideri personali, ma anche un momento di riflessione su se stessi e la propria vita, oltre che un modo per celebrare la bellezza dell’arte e della tradizione.
Non sorprende, perciò, come anche nell’era digitale questo rituale conservi il suo fascino. Molti giapponesi, soprattutto i più giovani, scelgono di praticarlo in modi più informali, magari utilizzando penne o pennarelli al posto degli strumenti tradizionali. Tuttavia, il significato del gesto resta immutato: un’opportunità per fermarsi e riflettere sulle proprie aspirazioni.
Un invito a scrivere il proprio futuro
Mettendo "nero su bianco", per così dire, i propri sogni e aspirazioni, il Kakizome aiuta a far luce dentro sé e a plasmare il proprio futuro attraverso la scrittura. E' una pratica affascinante per chiunque e anche chi non ha dimestichezza con la calligrafia giapponese può trarne ispirazione, magari scrivendo una parola o una frase simbolica su un foglio per dare forma ai propri desideri. Non ci resta, quindi, che prendere carta e pennello e scrivere il nostro futuro!
Con questo articolo si chiude la nostra serie sullo Shōgatsu. Speriamo che queste tradizioni ti abbiano ispirato a vedere il Capodanno come un’occasione per rinnovarti e riflettere sul futuro con gratitudine e speranza. Se vuoi esplorare altre tradizioni giapponesi, faccelo sapere nei commenti!
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