La salute attraverso l'acqua: un breve viaggio tra terme romane e onsen giapponesi

Pubblicato il 16 novembre 2024 alle ore 23:58

Le terme rappresentano uno dei luoghi più affascinanti per il benessere del corpo e della mente e al tempo stesso riflettono la cultura e i valori di una società. Mentre l’antica Roma ha lasciato un segno indelebile con i suoi complessi termali, il Giappone continua a coltivare un legame profondo con gli onsen, le sue sorgenti termali naturali. Scopriamo insieme peculiarità e somiglianze di queste due antiche tradizioni. 

Le terme romane e gli onsen giapponesi condividono l’idea del bagno come esperienza rituale, ma tale esperienza si è evoluta in modi distinti, sotto l'influenza di fattori storici, religiosi e sociali.

Le terme romane: lusso, socialità e declino

Nell’antica Roma, le terme erano più di un semplice luogo per la cura del corpo. Esse, infatti, rappresentavano un centro nevralgico della vita sociale, accessibile a tutte le classi e spesso gratuito grazie al mecenatismo politico. Complessi monumentali come le Terme di Caracalla offrivano piscine a diverse temperature (calidarium, tepidarium, frigidarium), saune, palestre, giardini e persino biblioteche. La cultura termale romana celebrava il corpo e il benessere mentale, incarnando il detto di Giovenale: "Mens sana in corpore sano".

Tuttavia, con il declino dell’Impero Romano, l’influenza del Cristianesimo e l’abbandono delle città, le terme pubbliche caddero in disuso. Un forte stigma al loro uso venne in particolare dalla  Chiesa, che considerava i bagni pubblici prevalemtemente come luoghi di immoralità e pertanto ne  scoraggiava la frequentazione. Durante il Rinascimento, le terme italiane rinacquero, ma con una funzione diversa: divennero infatti spazi elitari per la cura di malattie.

Questo cambiamento, unito alla privatizzazione e alla commercializzazione moderna, ha fatto sì che le terme si trasformassero gradualmente in spa, orientate più al lusso e all'uso esclusivo, che all’aspetto comunitario delle origini.

Gli onsen giapponesi: spiritualità e continuità

In Giappone, la cultura degli onsen (温泉) vanta una storia altrettanto antica, ma caratterizzata da un approccio più intimo e spirituale. Le sorgenti termali naturali sono, infatti, profondamente legate sia allo shintoismo, che venera la natura, sia al buddhismo, che enfatizza la purificazione del corpo e della mente. Gli onsen sono perciò spesso situati in contesti naturali mozzafiato, e l’esperienza del bagno è accompagnata da un profondo rispetto per l’ambiente.

A differenza dell'Italia, in Giappone questa tradizione è sopravvissuta grazie a un insieme di fattori, sia filosofico-religiosi che più prettamente economici. Come già ricordato, lo shintoismo attribuisce all’acqua termale un valore sacro, mentre il buddhismo ha consolidato il concetto di purificazione spirituale; in tal modo il rituale del bagno termale si è legato indissolubilmente alla vita spirituale, oltre che alla cura del corpo. Il turismo interno, poi, ha svolto un ruolo fondamentale, rendendo gli onsen destinazioni popolari sia per il ristoro che per il legame con le tradizioni. Inoltre, il governo giapponese ha promosso gli onsen come parte del patrimonio culturale nazionale, preservandone l’autenticità contro la spinta consumistica impressa dalla globalizzazione.

Globalizzazione e turismo: un impatto diverso

Nel contesto moderno, globalizzazione e turismo hanno infatti influenzato profondamente le tradizioni termali, agendo però in modi differenti nei due paesi. In Italia è prevalsa l'evoluzione verso un modello commerciale, spesso elitario, orientato a un pubblico - sia internazionale che interno - alla ricerca di esperienze personalizzate. Questo approccio ha inevitabilmente trasformato le terme in luoghi di lusso, dove la socializzazione comunitaria è stata sostituita da un’esperienza individuale e privata.

In Giappone, invece, gli onsen hanno mantenuto un forte legame con le loro radici culturali. Nonostante l’aumento del turismo internazionale, il rispetto delle regole di etichetta tradizionali - così come l'attenzione all’ambiente - rimangono centrali. Gli onsen continuano a incarnare, perciò, un’esperienza di armonia con la natura, rafforzata da una società che valorizza le tradizioni e il benessere collettivo.

Un confronto tra architettura e filosofia

Le differenze tra terme romane e onsen si riflettono anche nell’architettura e nella filosofia che ne è alla base. I complessi termali romani erano opere di ingegneria urbana, con imponenti strutture in marmo e splendidi mosaici, che celebravano l’opulenza e la grandiosità; erano centri di socialità e di celebrazione pubblica del corpo. Gli onsen, al contrario, si integrano con il paesaggio naturale, utilizzando materiali come legno e pietra per creare un ambiente armonioso e sereno, volto a promuovere un'esperienza più introspettiva, incentrata sulla connessione con la natura e la spiritualità personale.

Un’eredità che continua

Nonostante le differenze, tuttavia, sia in Italia che in Giappone, la cultura delle terme continua ad affascinare. Queste tradizioni, pur nelle loro specificità e diversità, ci trasmettono ancora un messaggio comune, veicolato dalla saggezza ancestrale dell'acqua: l’importanza di prenderci cura di noi stessi e di rallentare, trovando momenti di benessere, siano essi nella vitalità del contatto con la comunità o nella serenità dell'incontro con la natura.

 

 

 

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