In Giappone, la natura non è percepita solo come un "elemento decorativo" dell'ambiente, ma è parte integrante della cultura e dello spirito della nazione. Due delle tradizioni più affascinanti legate al ciclo naturale delle stagioni sono l'hanami (花見), l'osservazione dei fiori di ciliegio, e il momijigari (紅葉狩り), l'osservazione delle foglie rosse d'acero in autunno. Entrambe queste pratiche non si limitano all'ammirare la bellezza naturale, ma sono radicate in una visione filosofica profonda, legata alla transitorietà della vita e alla capacità di cogliere l'essenza del momento presente. Per comprendere meglio queste tradizioni, è essenziale esplorare i concetti di mono no aware e aki no aware, che rappresentano il cuore spirituale di queste esperienze.
Hanami: La Fragile Bellezza della Primavera
L'hanami, che letteralmente significa "guardare i fiori", è una pratica che si svolge durante la breve fioritura dei ciliegi (sakura), solitamente a fine marzo o inizio aprile. In questo periodo, i parchi e i giardini giapponesi si riempiono di fiori bianchi e rosa, e le persone si riuniscono sotto gli alberi per ammirare i petali che cadono, fare picnic e celebrare l'arrivo della primavera.
Questa tradizione risale al periodo Heian (794-1185), quando la corte imperiale iniziò a praticare l'osservazione dei fiori come atto estetico e poetico. Ma l'hanami è molto più di una semplice celebrazione della natura: è una riflessione sulla fragilità e l'impermanenza della vita, un concetto noto come mono no aware (物の哀れ).
Mono no aware è la consapevolezza malinconica che tutto ciò che esiste è destinato a passare, ma proprio questa transitorietà rende le cose belle e preziose. I fiori di ciliegio, che sbocciano e cadono in pochi giorni, ne sono l'emblema perfetto. L'hanami diventa così un momento di introspezione, in cui si contempla non solo la bellezza effimera dei sakura, ma anche il ciclo della vita stessa, con tutte le sue gioie e perdite.
Momijigari: L'Autunno e il Silenzio del Cambiamento
Meno noto a livello internazionale ma altrettanto importante per i giapponesi è il momijigari, che significa "caccia alle foglie rosse". Questa tradizione si svolge in autunno, quando gli alberi d'acero (momiji) si tingono di vivaci tonalità rosse, arancioni e gialle, creando paesaggi spettacolari. Il momijigari è un momento di quieta contemplazione: le persone visitano parchi e templi per ammirare le foglie che cadono, passeggiando tra sentieri di montagna o lungo fiumi e laghi circondati dagli alberi in fiamme.
Se l'hanami evoca la gioia della primavera e la rinascita della natura, il momijigari porta con sé una dolce malinconia, un senso di riflessione sulla chiusura di un ciclo. Questo è perfettamente espresso nel concetto di aki no aware (秋の哀れ), la "nostalgia dell'autunno". Mentre si osservano le foglie che cambiano colore e si staccano dagli alberi, si sente la delicatezza del tempo che passa e la bellezza che sfiorisce. L'aki no aware è una sensazione che unisce la serenità alla consapevolezza della fine imminente, un invito a riflettere sul tempo trascorso e a prepararsi per il riposo invernale.
Mono no Aware e Aki no Aware: La Poetica dell'Effimero
Sia l'hanami che il momijigari sono strettamente legati al concetto di mono no aware, che rappresenta la capacità di commuoversi davanti alla caducità delle cose. Mentre la primavera e i fiori di ciliegio ci ricordano la fugacità dei momenti di gioia e vitalità, l'autunno e le foglie d'acero ci parlano della bellezza del declino e della fine di un ciclo.
Il mono no aware non è una malinconia triste o cupa, ma piuttosto una consapevolezza serena e poetica che ogni fase della vita ha la sua bellezza, proprio perché destinata a svanire. L'aki no aware, nello specifico, ci invita a soffermarci sulla delicatezza dell'autunno: il lento cadere delle foglie, il cielo che si fa più grigio, l'aria che diventa più fresca. C'è un senso di calma e pacificazione, un momento di introspezione in cui la natura ci accompagna verso l'inverno, non come una fine, ma come parte di un ciclo più grande.
Un Invito a Contemplare
Mentre l'hanami è più conosciuto all'estero, il momijigari offre una prospettiva altrettanto affascinante e profondamente spirituale sull'interazione tra l'uomo e la natura. Entrambe queste tradizioni ci ricordano l'importanza di fermarci e osservare, di cogliere la bellezza nei momenti che ci circondano, consapevoli che niente dura per sempre, ma che è proprio questa effimerità a rendere ogni istante prezioso.
Che si tratti della vivace esplosione di colori primaverili o della quieta malinconia dell'autunno, la natura giapponese ci offre un rifugio per riflettere sulla nostra esistenza e sul ciclo della vita. Il mono no aware e l'aki no aware ci invitano a essere presenti, ad abbracciare la bellezza dell'impermanenza, e a trovare conforto nella consapevolezza che ogni fine porta con sé un nuovo inizio.
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